Il mercato del lavoro italiano si muove tra due forze opposte: da un lato un tasso di disoccupazione che resta alto, dall’altro imprese in difficoltà nel trovare profili qualificati. È il paradosso del mismatch tra domanda e offerta, un fenomeno acuito dalla digitalizzazione accelerata post-pandemia. A pagarne il prezzo più alto sono le micro e piccole imprese, spesso prive di una struttura HR interna e costrette a gestire il recruitment tra mille priorità operative.
Secondo una recente ricerca dell’Institute of Applied Economic Research (I-AER), oltre il 70% delle PMI italiane segnala criticità nella gestione del personale, mentre quasi il 90% fatica a trovare candidati con le competenze richieste. Dietro i numeri, ci sono storie di colloqui saltati, CV generici, assunzioni che si trascinano per mesi e imprenditori costretti a improvvisarsi recruiter.
Ed è in questo contesto che nasce WhatSJobs, la startup fondata da Paolo Cerra che ha deciso di portare la selezione del personale là dove gli italiani comunicano ogni giorno: su WhatsApp.
Recruiting semplificato, grazie all’intelligenza artificiale
WhatSJobs è l’evoluzione naturale della precedente esperienza con SkillsJobs (nata nel 2017), e si propone come assistente HR digitale intelligente per le PMI. Cuore del sistema è un bot proprietario, soprannominato da Cerra “lo stagista inaspettato”, che lavora 24 ore su 24 per facilitare il matching tra aziende e candidati in modo rapido, imparziale e data-driven.
Il bot gestisce l’intero pre-screening: analizza CV, valuta competenze e soft skills, genera shortlist mirate e filtra le candidature in eccesso. Tutto questo avviene in modalità “blind mode”, che oscura automaticamente informazioni personali non rilevanti (come età, genere o nazionalità) fino alla fase finale, garantendo un processo di selezione etico e meritocratico.
Il risultato? Una drastica riduzione dei “no show” ai colloqui, una media di successo tra il 90% e il 95% delle ricerche completate e, soprattutto, la possibilità per le aziende di concentrarsi sulla crescita, senza farsi rallentare dalla burocrazia delle assunzioni.
Un sistema che abbatte rumore e discriminazioni
“La maggior parte dei CV che riceviamo sono frutto di candidature a raffica, senza interesse reale o compatibilità col ruolo”, spiega Paolo Cerra. “Con WhatSJobs filtriamo il rumore di fondo e mettiamo in contatto chi cerca davvero lavoro con chi davvero sta assumendo”.
Il sistema, oltre ad essere integrabile con Indeed per estendere la visibilità delle offerte senza costi aggiuntivi, può anche essere personalizzato per agenzie per il lavoro o centri per l’impiego, diventando un alleato scalabile per chi gestisce grandi volumi di selezioni.
WhatSJobs, in linea con i valori di SkillsJobs, rifiuta ogni forma di discriminazione: “Per noi conta cosa una persona sa fare, non chi è. Rifiutiamo clienti che richiedono filtri basati su genere, età o provenienza”, sottolinea Cerra.
Innovazione continua: recruiter vocale e Portale PMAI
Il team di WhatSJobs non si ferma qui. Nei prossimi mesi è previsto il lancio di un recruiter vocale AI per gestire colloqui automatizzati in tempo reale, accorciando ulteriormente i tempi di selezione e migliorando la scalabilità del processo.
Parallelamente, sarà presentato il Portale PMAI, una piattaforma digitale che offrirà alle PMI oltre 6.000 strumenti software integrati, per supportare la trasformazione digitale in ogni area operativa: dalla gestione amministrativa al marketing, dalla logistica alla customer care.
Un assistente HR digitale per le imprese che vogliono crescere
Grazie a WhatSJobs, il recruiting entra in una nuova era, dove efficienza, equità e automazione si incontrano in un’unica piattaforma. L’obiettivo è chiaro: offrire alle PMI italiane strumenti semplici ma avanzati per affrontare le sfide del lavoro moderno e superare, una volta per tutte, il paradosso del mismatch.
Un progetto che unisce tecnologia, etica e impatto sociale, e che si candida a diventare un punto di riferimento per il futuro del lavoro nelle piccole imprese italiane.